Spiagge in concessione per 90 anni Bruxelles chiede chiarimenti all’Italia
por andrea em sexta-feira, 6 de maio de 2011 às 11:06
“Molto sorpresa” la Commissione Ue. “Il provvedimento non è conforme con le regole del Mercato unico” ha detto una portavoce di Michel Barnier. “Abbiamo chiesto alle autorità italiane chiarimenti sul decreto presentato ieri dal ministro Tremonti”. Prestigiacomo: “E’ solo tutela del territorio”
ROMA – Se le notizie stampa sul decreto che cede le spiagge in concessione per 90 anni sono corrette e confermate, la Commissione europea sarebbe “molto sorpresa, perché il provvedimento non sarebbe conforme con le regole del mercato unico europeo”. Lo ha indicato Chantal Hughes, portavoce del commissario al Mercato interno Michel Barnier, riferendo che Bruxelles ha chiesto alle autorità italiane chiarimenti sul decreto presentato ieri 1dal ministro Tremonti.
“Quello che ci inquieta in particolare del decreto non abbiamo ancora ricevuto è se alla fine del periodo di concessione non ci sia il diritto quasi automatico per il concessionario a ottenere il rinnovo che è in contrasto con le regole della concorrenza leale e del mercato unico”, ha affermato la portavoce, rilevando che l’Unione Europea chiede per le concessioni “un tempo appropriato e limitato”.
“Le autorità italiane non ci hanno ancora inviato il testo del provvedimento – ha detto Hughes – e dopo aver visto gli articoli sulla stampa abbiamo chiesto oggi stesso di mandarci ulteriori informazioni”. La portavoce ha ricordato che nel 2009 e nel 2010 la Commissione aveva già inviato due lettere di “messa in mora”, il primo passo della procedura di infrazione, sulla questione delle concessioni ai privati di spazi pubblici come le spiagge e per le piazze per i mercati. “Secondo le norme Ue – ha ricordato
la portavoce – le concessioni devono avere una durata appropriata e alla fine del periodo limitato deve essere garantita l’apertura alla concorrenza”.
Hughes ha ricordato che Bruxelles con le due lettere di messa in mora aveva già aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il sistema sulle concessioni marittime che prevede il loro rinnovo automatico ogni sei anni. Le lettere sono state inviate il 29 gennaio del 2009 e il 5 maggio del 2010. “La questione è ancora aperta”, ha detto la portavoce. “In questi mesi abbiamo lavorato molto con l’Italia per trovare regole compatibili con il mercato unico europeo”, ha aggiunto. Bruxelles contesta all’Italia il rinnovo automatico degli affitti degli stabilimenti balneari per sei anni, senza procedere con il sistema delle aste.
A Bruxelles ricordano che la questione è regolata dall’articolo 12 della direttiva Bolkestein del 2006, secondo cui le concessioni devono essere “rilasciata per una durata limitata adeguata e non possono prevedere la procedura di rinnovo automatico nè accordare altri vantaggi al prestatore uscente o a persone che con tale prestatore abbiano particolari legami”.
Per il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo però “non si tratta affatto di una svendita”. “Non abbiamo assolutamente regalato le spiagge ai privati. Abbiamo fatto una norma di tutela del nostro territorio per evitare che vengano a occupare le nostre spiagge imprese straniere laddove abbiamo una tradizione e una presenza storica di operatori italiani”, ha detto a margine delle Giornate di studio del Gruppo del Ppe al Parlamento Europeo in corso a Palermo a proposito del decreto sviluppo varato ieri 2 dal Governo.
“E’ l’ennesima bacchettata dall’Europa”, ha detto il capogruppo del Pd al Parlamento europeo, David Sassoli. “Per settimane il governo ha spiegato che l’Europa era lontana – aggiunge Sassoli – mentre ogni giorno si dimostra invece che è il governo a essere lontano dall’Europa”.
A criticare la posizione della Commissione Europea è il presidente Fiba Confesercenti, Vincenzo Lardinelli: “La Commissione europea ci aveva chiesto di cancellare l’automatismo del rinnovo nelle nostre concessioni e questo – ha detto Lardinelli – lo abbiamo fatto modificando i relativi articoli nella recente legge comunitaria. La misura del governo punta al rilancio del turismo balneare, valorizzando un’eccellenza che è solo italiana, non solo in Europa ma nel mondo. Al di là della direttiva servizi, ci siamo messi in regola con le richieste di Bruxelles, ora stiamo facendo una misura nuova per rilancio dell’economia, non vedo perché dovrebbero avere qualcosa in contrario”.