Pubblicazione dell’Associazione per l’Interscambio Culturale Italia Brasile Anita e Giuseppe Garibaldi

Legge elettorale, si scaldano i motori. E rispunta D’Alema

por andrea em domingo, 5 de junho de 2011 às 15:55

 

Agli occhi di ogni opposizione l’argomento è stuzzicante. Perché inserire il tema della legge elettorale nell’agenda politica certifica il tramonto anticipato della legislatura. Logico quindi che, all’indomani della netta sconfitta di Pdl e Lega alle amministrative, si torni a parlare della legge Calderoli. Il «porcellum». Contro il quale, già due anni fa, mossero il prodiano Parisi e il veltroniano Ceccanti, con un Pdl teso a riproporre le precedente legge elettorale di Sergio Mattarella. Il «mattarellum». La cui bandiera viene ora issata anche dalle associazioni «Libertà e Giustizia» e «Valigia Blu», pronte ad appellarsi a Giorgio Napolitano: «Siamo già forti di 150mila firme, e andremo avanti: ridateci la nostra democrazia». Maggioritaria ma anche un po’ proporzionale. Soprattutto bipolare. Quindi non gradita al terzo polo di Casini. E, vista la situazione, nemmeno alla Lega.
La notizia arriva in contemporanea alla tradizionale intervista del dopovoto del quotidiano la Repubblica a Massimo D’Alema.
Che la vede così: «La vera agenda che serve all’Italia è una manovra equa e capace di rilanciare lo sviluppo, una riforma elettorale, e poi nuove elezioni». Un compito che per D’Alema potrebbe essere svolto da un governo di fine legislatura. Al quale, in caso di dimissioni di Berlusconi, potrebbe dar mano lo stesso Pd. Ma su quest’ultimo passaggio, già tre giorni fa, il segretario democrat Pierluigi Bersani era stato esplicito: «O si va alle elezioni, o si fa un governo che rapidissimamente fa la riforma elettorale e poi si vota».
Insomma niente ipotesi di non belligeranza ad un eventuale governo Tremonti. Quanto alla possibilità di una nuova legge elettorale, Bersani è scettico ma non chiude le porte: «La strada maestra sono le elezioni. Se poi c’è uno spiraglio per un passaggio che in tempi brevi porti a una nuova legge elettorale, siamo pronti a discuterne. Tuttavia bisogna che prendiamo atto che Berlusconi ritiene questa la migliore legge elettorale del mondo. Anche se andare a votare di nuovo con questa legge elettorale è un disastro».
Che il tema della legge elettorale sia come una canzone che sta salendo in classifica, è dimostrato dall’insistenza con cui i media chiedono nuovamente lumi a D’Alema. Che risponde così: «Il paese avrebbe bisogno di una riforma della legge elettorale, perché l’attuale è pessima. Ma allo stato dello cose non è in corso nessun colloquio». Non è una gran risposta come non lo è la successiva perché poi, alla domanda sulle presunte aperture della Lega a una discussione sul tema, D’Alema aggiunge: «Lo scrivono i giornali, io non so nulla».
Nel mare delle possibilità date dalle diverse opzioni che attraversano, anche trasversalmente, le varie forze politiche, l’unico dato certo è che le liste bloccate, senza voto di preferenza, non piacciono ai cittadini elettori. Libertà e Giustizia, nel riproporre il «mattarellum», lo segnala a chiare lettere: «No al Parlamento dei nominati». E una vecchia volpe come Valdo Spini subito annuncia a Firenze un convegno sul tema.

Escreva um comentário