Pubblicazione dell’Associazione per l’Interscambio Culturale Italia Brasile Anita e Giuseppe Garibaldi

Fiom, le tute blu invadono San Giovanni

por andrea em sábado, 16 de outubro de 2010 às 15:58

 

Epifani: “Senza risposte sciopero generale”

Grande e pacifica partecipazione alla manifestazione indetta dai metalmeccanici Cgil contro l’accordo di Pomigliano e ogni deroga ai diritti fondamentali dei lavoratori. Tantissimi gli studenti e le associazioni. Ovazione per Vendola, malumori nel Pd per l’assenza di Bersani. Che in serata invita all’unità del mondo del lavoro e ammonisce il governo: “Non accenda irresponsabilmente le divisioni”

ROMA – “E senza risposte, avanti con lo sciopero generale”. E’ il passaggio centrale del discorso di Guglielmo Epifani, l’ultimo da segretario generale della Cgil, al termine della manifestazione Fiom contro l’accordo di Pomigliano e la soppressione dei diritti dei lavoratori. Una manifestazione segnata da una grande partecipazione, colorata, chiassosa e pacifica, che si è snodata per le vie di Roma fino a riempire piazza San Giovanni oltre ogni attesa. I metalmeccanici Cgil hanno risposto così all’allarme per possibili violenze e infiltrazioni estremiste dei ministri Maroni e Sacconi. Ora sono i lavoratori ad attendere risposte dal governo e dagli industriali. “Ma lo sciopero – avverte Epifani – va usato con intelligenza, portando tutti i lavoratori e avanzando proposte”. In piazza con Fiom e Cgil, i leader di Idv e Sinistra e Libertà, Di Pietro e Vendola. Nel Pd perplessità per l’assenza di Bersani. Il segretario a fine serata dirama una nota per invitare il mondo del lavoro a essere unito e il governo a non “accendere irresponsabilmente i fuochi della divisione”.

La manifestazione. Il cielo plumbeo e i timori di infiltrazioni espressi dal ministro Maroni alla vigilia non hanno fermato i due cortei organizzati dalla Fiom per dire no all’accordo di Pomigliano e alla deroga ai diritti intangibili dei lavoratori. Metalmeccanici e studenti hanno sfilato fianco a fianco. Alla fine, gli organizzatori neanche vogliono fornire numeri: “La piazza è gremita, la gente non riesce ad entrare e le strade intorno sono piene”, si limita a osservare il segretario Fiom, Maurizio Landini. “Contateci voi”.

Operai Fiat in testa. In testa ai cortei sfilano le tute blu della Fiat giunte nella Capitale dallo stabilimento campano e quelle arrivate da Termini Imerese. E ci sono i tre operai della Fiat di Melfi, licenziati e reintegrati da un giudice. Marchionne è tra gli obiettivi preferiti di slogan e sberleffi, insieme ai segretari di Cisl e Uil, presi di mira per non essersi opposti agli accordi proposti dall’amministratore delegato del Lingotto. Oggi il sindacato dei metalmeccanici si prende la sua rivincita, esibendo un sostegno popolare da far pesare in vista di un’eventuale riapertura della partita.

Landini: “Sacconi irresponsabile”. Una rivincita anche sulla “cassandra” Sacconi. Riferendosi alle scritte ingiuriose sulle sedi Cisl, il ministro del Lavoro aveva avvertito: “Non bisogna attendere il morto per contrastare questi episodi”. Il clima pacifico di piazza San Giovanni è la concreta risposta dei lavoratori, ma al leader Fiom Landini non basta. “Quando si arriva a invocare il morto, come un ministro della repubblica ha fatto, siamo di fronte a un’irresponsabilità totale” dice il segretario dei metalmeccanici dal palco. “I ministri – aggiunge – hanno fatto a gara a dire quello che hanno detto: si devono vergognare. Se i ministri possono affermare le castronerie che a volte dicono è perché siamo noi che garantiamo a tutti di poter dire il loro pensiero”. Epifani è laconico: “Non ho parole”.

Il sostegno di associazioni e studenti. Intorno agli operai si raccoglie il sostegno dell’associazionismo: Anpi, Associazione Articolo 21, Popolo Viola, Precari della Scuola, Ricerca e Università, Emergency, Un Ponte per, MicroMega. Gli studenti accorrono in massa per una partita che, dicono, riguarda anche il loro futuro. Ecco l’Unione degli studenti, la Rete, l’Unione degli universitari, quelli del Link.

Vendola: “Precarizzare per controllare”. E ci sono i partiti politici come Sinistra e libertà, Federazione della sinistra, Italia dei Valori. Un’autentica ovazione saluta Nichi Vendola, che annuncia l’apertura in piazza San Giovanni del “cantiere dell’anti-berlusconismo”, invita a non piegarsi alla precarizzazione, con cui governo e padronato “intendono controllarci” e si scaglia contro il ministro Sacconi, che bolla come “retaggio del peggio degli anni Settanta” la manifestazione Fiom. Come sempre, Di Pietro ne ha per tutti e rimprovera chi non c’è per l’occasione persa.

Pd, perplessità per assenza Bersani. Il riferimento del leader Idv non è indirizzato esplicitamente al Pd, ma proprio l’assenza del segretario Bersani continua a far discutere gli stessi esponenti del partito. Vita, Marino e l’ex ministro del Lavoro Damiano si chiedono perché la dirigenza abbia perso l’occasione di farsi vedere e sentire vicina al mondo del lavoro. Il responsabile economia del Pd, Fassina, difende la segreteria e ribatte: “Il Pd c’è, come c’era alla manifestazione della Cisl, per superare le divisioni”.

Casini: “Chi in piazza non è alternativa di governo”. E nel dibattito all’interno dell’opposizione si inserisce anche il leader Udc Pier Ferdinando Casini. “Oggi c’è una grandissima manifestazione della Fiom e con il cuore di democratico rispetto profondamente quella piazza non violenta – premette Casini, che poi attacca -. Ma con la testa dico con chiarezza che chi è in quella piazza è fuori da un disegno di governo riformista alternativo a Berlusconi. Perché non c’è riformismo e capacità alternativa credibile se questi sono gli argomenti. Con tutto il rispetto verso la Fiom e i manifestanti. Ma la piattaforma alternativa a Berlusconi è un’altra cosa “.

Bersani: “Lavoro sia unito, governo non lo divida”. Il segretario del Pd dirama una nota a fine serata. Per dire che quella di oggi “a San Giovanni è una voce che va ascoltata. E tutte le persone responsabili che hanno a cuore l’Italia devono augurarsi che possano emergere posizioni comuni dal mondo del lavoro”. “L’Italia – aggiunge Bersani – vive difficoltà gravi e chi è al governo in questo momento non deve accendere irresponsabilmente i fuochi della divisione, ma lavorare per aiutare a comporre le diverse posizioni. L’unità del mondo del lavoro è una energia indispensabile per costruire un’alternativa di governo che davvero metta al centro delle politiche economiche l’occupazione che è l’assoluta priorità per il paese”.

Epifani: “Lascio, ma ho speranza”. Prima di tenere il suo ultimo discorso da segretario generale della Cgil, Gugliemo Epifani ha dettato ai cronisti il suo stato d’animo. “Non lascio con l’amarezza ma con la speranza che le cose possano cambiare anche se la situazione è molto difficile”. Epifani, dopo 8 anni da segretario generale, lascerà il suo incarico il prossimo 4 novembre. Ma oggi è un giorno speciale e il leader, prima di uscire di scena, si  gode “una manifestazione larga, partecipata e assolutamente pacifica. Che dimostra come i diritti dei lavoratori siano  importanti anche quando c’è la crisi”.

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