Consolato di Belo Horizonte: continua il disservizio e giungono le prime proteste scritte degli utenti.
por andrea em domingo, 27 de maio de 2012 às 22:37
Abbiamo recentemente pubblicato un articolo con cui si informava sul diritto negato agli utenti di servirsi di consulenti / traduttori per sbrigare le pratiche di riconoscimento della cittadinanza italiana o altre connesse con l’anagrafe. Nello stesso articolo si citava il comportamento maleducato, per usare un eufemismo, del vice console Raciti che aveva impedito l’ingresso alla segretaria del Comites che accompagnava la presidente dello stesso Comites in un incontro avente lo scopo di convincere l’autorità consolare a fare retromarcia su questo vero e proprio abuso. Infine, nel nostro articolo, si ricordava che le diffide presentate dall’avvocato di uno dei consulenti/ traduttori non avevano avuto nessuna risposta, né dal Consolato di Belo Horizonte (e questo lo si può capire visti i comportamenti inamissibili e ingiustificabili), né dall’Ambasciata e dal Ministero. Il deputato Fabio Porta, eletto nella circoscrizione dell’America Meridionale, ci informa di avere scritto alla Ambasciata per ben due volte su questa questione la settimana scorsa, chiedendo un cambio di rotta. Intanto cominciano ad arrivare le prime testimonianze scritte degli utenti che confermano che siamo di fronte ad una situazione insostenibile. Scrive P. B. “Come tutti sanno, abbiamo enormi problemi con il Consolato Italiano nei vari settori: legalizzazione di documenti, mancanza di un protocollo di ricevimento dei documenti, emissione della dichiarazione di “mancata rinuncia”, …. maltrattamenti da parte dei funzionari, informazioni contradditorie, esigenze assurde di documenti, domande senza risposte”. Il signor P.B. ha scritto all’Ambasciatore e al Ministero degli Esteri e ci ha chiesto di non divulgare i suoi dati perché teme rappresaglie da parte del Consolato di Belo Horizonte; ad oggi non ha avuto risposte. Lucas De Morais Silva ci scrive invece “Ho cercato di entrare in contatto per telefono con il Consolato varie volte durante una settimana, ma nessuno rispondeva. Ho deciso quindi di partire da Uberlandia per recarmi al Consolato a Belo Horizonte. Arrivato lá ho chiesto in portineria informazioni – che non mi sono state date in maniera corretta – su come dovevo fare per legalizzare la documentazione, il giorno certo per essere ricevuto; mi è stato detto che dovevo fissare un orario per essere ricevuto nella pagina internet. Ho fissato l’orario per il riconoscimento della cittadinanza ma quando sono arrivato lá non mi hanno ricevuto perché dovevo aver prenotato per la legalizzazione dei documenti (nota di redazione: la legalizzazione serve comunque per avere il riconoscimento della cittadinanza italiana)”. Aumenta il numero di coloro che, memori dello schema illegale di tangenti sulle pratiche di cittadinanza, dicono che creare difficoltà serve per “vendere” le facilitazioni, anche al di là delle intenzioni. (Andrea Lanzi/ Forum Democratico)