Bersani lancia la contromanovra del Pd: prelievo sui capitali esportati illegalmente
por andrea em domingo, 14 de agosto de 2011 às 8:33
Sette punti per ribaltare le «inique misure del governo». No al contributo di solidarietà: «Così paga chi già paga»
Ma c’è convergenza sul taglio delle Province e l’accorpamento dei piccoli comuni
MILANO – Al Partito democratico la manovra correttiva varata dal governo non piace. Lo ha detto subito il segretario Pier Luigi Bersani, mentre ancora Berlusconi e Tremonti ne illustravano i contenuti nella conferenza stampa a Palazzo Chigi. E ora esce allo scoperto, presentando una contromanovra in sette punti che indica quella che sarebbe la strada che il Pd vorrebbe si seguisse per l’uscita dalla crisi e dall’emergenza dei conti pubblici. E’ stato lo stesso Bersani a rilanciarla con un post sul proprio Twitter.
«ALTERNATIVA CREDIBILE» – «Il Pd non si sottrae alla sfida che il Paese ha di fronte e mette a disposizione il proprio contro piano, un progetto responsabile e alternativo per il bene del paese» dice il leader democratico, che parla di «inique misure del governo». E ancora: «Ci proponiamo per offrire al Paese un’alternativa credibile, più efficiente, più giusta, in modo che l’Italia possa voltare pagina e riprendere il suo cammino di crescita». Bersani contesta la maggior parte degli interventi previsti dall’esecutivo, come ad esempio il prelievo addizionale sui redditi, il cosiddetto «contributo di solidarietà», che secondo il segretario del Pd «incide sui ceti popolari e sui ceti medi che pagano le tasse. In sostanza paga chi già paga». Alcuni dei punti, come la riduzione del numero delle Province o l’accorpamento dei piccoli Comuni, sono invece presenti in entrambe le piattaforme, quella dell’esecutivo e quella dei democratici, ed è dunque ipotizzabile, sui singoli temi e una volta trovata l’intesa sui dettagli di applicazione, una possibile convergenza in Parlamento.
LE PROPOSTE DEL PD – Questi, in ogni caso, i punti attraverso cui il Partito democratico vorrebbe ridisegnare la manovra correttiva:
1) prelievo straordinario una tantum sull’ammontare dei capitali esportati illegalmente e scudati (15 miliardi di euro).
2) misure contro l’evasione fiscale (tracciabilità dei pagamenti superiori a 1.000 euro e 300 euro; l’elenco clienti-fornitori; descrizione del patrimonio nella dichiarazione dei redditi).
3) Imposta ordinaria sui valori immobiliari di mercato.
4) Dismissioni di immobili pubblici (25 miliardi di euro).
5) Liberalizzazioni.
6) Politiche industriali per la crescita: tra queste l’implementazione dei recenti accordi tra le parti sociali senza intromissioni che ledano la loro autonomia.
7) Pubblica amministrazione, istituzioni e costi della politica (dimezzamento del numero dei parlamentari; snellimento di Regioni, Province, Comuni; accorpamento dei piccoli comuni; dimezzamento delle province; dimezzamento delle società pubbliche, centralizzazione e controllo stretto per l’acquisto di beni e servizi nella P.A.).